10/11/09

Castiglione Incontra... PAOLO BARNARD


"Israele e Palestina: le verità taciute"


Venerdì 11 Dicembre 2009, ore 21

Circoscrizione di Castiglione di Ravenna, Sala Riunioni “Tamerice”
Via Vittorio Veneto, 21
Castiglione di Ravenna (RA)


OFFERTA LIBERA

***

L'autore interverrà sul tema del terrorismo internazionale occidentale, perpetrato da USA, Gran Bretagna ed Israele. Dopo una breve introduzione del suo libro "Perché ci odiano", si soffermerà sui risvolti storico-politici che hanno portato alla guerra tra Palestina e Israele. Quali sono le verità scomode che l'opinione pubblica non è tenuta a sapere? Cosa è accaduto 60, 80 anni fa? Israele è davvero quello Stato democratico che tutto il mondo sostiene che sia? Una riflessione sull’attuale condizione sociale dell’umanità, in un mondo basato sull'egemonia dell'uomo sull'uomo, dei pochi sui molti.


Paolo Barnard
Giornalista freelance e saggista italiano. È stato corrispondente all’estero, collaborando con i maggiori quotidiani italiani.
Ha lavorato in RAI per 14 anni, è' stato uno dei fondatori della trasmissione Report, con la quale ha collaborato per dieci anni.
Per Report ha firmato diverse inchieste tra le più controverse e interessanti, ricordiamo “Il marketing del farmaco” (2001 e riproposta, perché ritenuta inchiesta di “pubblica utilità” nel 2003), “Perché ci odiano?" (2003) e "L'altro terrorismo" (2003). Ha pubblicato nel 2002 per Andromeda "Due Pesi e Due Misure: riconoscere il terrorismo dello Stato di Israele" e nel 2006 per la BUR il libro inchiesta "Perché ci odiano". Ha curato, per la BUR, "Dall’altra parte" (Bartoccioni, Bonadonna, Sartori), una raccolta di testimonianze di medici ammalati sulla situazione del sistema sanitario italiano.

Di seguito l'intervista rilasciata dall'autore alla nostra redazione riguardo i temi che tratterà durante la serata:

D: Perchè è importante conoscere le verità che stanno dietro alle ragioni della guerra Israelo-Palestinese ?

R: Perché se non si conosce l'intera storia di quella terra è impossibile sia attribuire i gradi di torto o ragione alle due parti, sia capire ovviamente come porre rimedio.

D: Leggendo il suo libro "Perchè ci odiano", in cui tratti, tra gli altri, in modo rigoroso e ben documentato questo tema, non sembra ci siano grosse differenze tra le atrocità commesse dal sionismo israeliano e quelle commesse dai nazi-fasciti durante la seconda guerra mondiale. Perchè, però, risulta difficile parlare di Israele in questi termini ?


R: Non condivido. Le differenza fra le atrocità complessive commesse dai nazisti e quelle dei sionisti/israeliani sono colossali. Nulla di neppure vagamente paragonabile all'Olocausto è mai avvenuto in Palestina. Ciò che è sicuramente vero è che i sionisti prima e Israele poi hanno replicato in Palestina alcune efferatezze tipiche del nazismo, come le punizioni collettive sui civili, l'assedio prolungato dei civili, la violenza ispirata da sentimenti razzisti, il sadismo nell'infliggere morte e torture ecc. Parlare di queste realtà, storicamente provate e citate da eminenti ebrei del calibro di Einstein o Abba Eban o Hannah Arendt, spalanca la finestra sulla verità della tragedia palestinese, e ovviamente ciò non deve essere permesso. Inoltre, incrina l'alibi storico degli israeliani si parano dietro all'Olocausto per tacitare qualsiasi critica.


D: Davvero la Shoah e le persecuzioni che gli ebrei hanno ingiustamente subito in tutto il mondo possono giustificare tutto?


R: No, anzi, il contrario. E' tragico e persino orrendo che un popolo che ha conosciuto così bene

la tragedia dell'ingiustizia sia finito a infliggerla ad altri innocenti.

D: Cosa rispondi a chi afferma : "In Italia, parlare di questione Palestinese significa parlare di un tema caro alla Sinistra" ? Davvero la Sinistra ha espresso interesse su questo tema?


R: Lo ha fatto, ma questo toglie per caso qualcosa allo scandalo di 60 anni e più di persecuzione di

un intero popolo? Inoltre la sinistra italiana ha sempre fatto molta retorica sulla tragedia palestinese, ma ben poca azione intelligente per fermarla. Infine, va detto che quasi tutti gli intellettuali di sinistra italiani sono schierati come tappetini ai piedi di Israele, e questo per l'ovvio motivo che se non lo fai ti scordi la carriera. Penoso.

D: Barack Obama ha vinto, sulla fiducia, il Premio Nobel per la pace. Cambierà davvero qualcosa ? C'è il rischio che questo premio Nobel possa influenzare le scelte future di politica estera del Presidente USA ?


R: Il premio a Obama è una vegogna, che si inanella assieme ad altri premi simili dati ad assassini di massa, come Kissinger o Carter o De Klerk. Obama non sta facendo nulla di neppure rilevante per il Medioriente, e dall'altra parte sta conducendo una politica estera identica nella sostanza a quella di Bush, privata solo dell'arroganza con cui il suo predecessore ammazzava gente in giro per il mondo. Obama lo fa con più tatto e toni più suadenti, tutto qui. Sta spingendo il Pakistan sull'orlo di una catastrofe, non ha fermato le stragi in Afghanistan, mantiene i prigionieri della Guerra al Terrorismo in uno stato di illegalità giuridica da gridare per la vergogna, perpetua l'ipocrisia dei due pesi e due misure sul nucleare iraniano e israeliano, con Israele che è notoriamente il più fuorilegge in questo come in molto altro, non ha per nulla mitigato le disastrose politiche americane in Colombia, ecc. Obama non obbedisce certo a un premio Nobel, ha ben altri interessi da dover tutelare.

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